2 milioni le famiglie in povertà energetica

4 marzo 2024

In Italia, nel 2022, erano 2 milioni le famiglie in povertà energetica, pari al 7,5% del totale. Nel nostro Paese la povertà energetica è definita come “difficoltà di acquistare un paniere minimo di beni e servizi energetici o, in alternativa, un accesso ai servizi energetici che implica una distrazione di risorse, in termini di spesa o di reddito, superiore a un ‘valore normale’”.

I dati in questione sono contenuti nello studio “Evoluzione della povertà energetica in Italia” realizzato dall’Osservatorio italiano sulla povertà energetica (Oipe), presentato in collaborazione con la fondazione banco dell’energia, – l’Ente senza scopo di lucro che sostiene le famiglie in situazione di vulnerabilità economica e sociale.

Nel 2022 è aumentata la povertà energetica delle famiglie tra le fasce medie mentre è diminuita tra quelle delle fasce più deboli.

Lo studio Oipe rileva che tutte le famiglie hanno risentito dell’aumento dei prezzi energetici ma in modo diverso: quelle vulnerabili, grazie alle misure di sostegno e di contenimento dei prezzi, hanno subito meno gli aumenti.

Nel 2022 c’è stato un rincaro di 500 euro rispetto al 2021, che ha spinto la spesa annua media per energia elettrica e riscaldamento delle famiglie a 1.915 euro. Un +32%, secondo l’analisi Oipe, a fronte di prezzi al consumo cresciuti del 50% e del 34,7%, rispettivamente per energia elettrica e gas.

Per il solo riscaldamento, invece, la spesa è salita del 29%, moderata anche dall’aumento generale delle temperature.

Le famiglie in povertà energetica sono diminuite nelle Isole e nel Centro, sono rimaste stabili al Nord e si sono concentrate di più nei piccoli centri e nelle aree suburbane.

La Toscana e le Marche hanno registrato  la percentuale più bassa con il 4,5%, la Calabria quella più alta, con il 22,4%, di famiglie in povertà energetica. Quest’ultima è anche la regione con l’incremento maggiore (+5,7 punti percentuali).

“La riduzione della povertà energetica nel 2022 va interpretata in un contesto di ingenti sussidi concessi dal Governo e di interventi transitori su fiscalità e componenti tariffarie dei prodotti energetici.

Non è una politica sostenibile nel medio termine ed è necessario che si organizzi, al più presto, una strategia di contrasto al fenomeno che si basi su analisi rigorose e su strumenti mirati per contemperare i vincoli di finanza pubblica e l’efficacia degli interventi che devono essere destinati solo alle famiglie vulnerabili” ha commentato Paola Valbonesi, presidente dell’Oipe.

Mi sembra condivisibile quanto rilevato dalla presidente dell’Oipe, anche perché molte famiglie, soprattutto per quanto concerne il riscaldamento, lo hanno utilizzato in misura inferiore a quanto necessario, proprio per l’aumento dei prezzi.

Occorre aggiungere che, attualmente, il prezzo mondiale del gas e del petrolio è diminuito, ritornando ai livelli precedenti all’inizio della guerra in Ucraìna, ma i prezzi energetici che le famiglie italiane sono costrette a pagare non sono diminuite nella stessa misura.