La Bce ha sbagliato ancora

La Banca centrale europea, nell’ultima riunione del suo Consiglio, non solo ha deciso di aumentare i tassi di interesse ma li ha aumentati di 50 punti base, dell’0,5% cioè. L’incremento è stato piuttosto consistente. Molti osservatori e anche alcuni componenti del Consiglio avevano ritenuto opportuno che l’aumento non oltrepassasse l’0,25%.

Quindi la Bce continua ad attuare una politica monetaria eccessivamente restrittiva.

Innanzitutto un aumento più contenuto dei tassi di interesse, o addirittura la loro stabilità, sarebbe stato auspicabile alla luce dei problemi che recentemente hanno interessato alcune banche, per ora americane e una svizzera, dovuti anche all’elevato aumento dei tassi di interessi deciso da molte banche centrali, problemi che potrebbero in futuro colpire anche banche di Paesi facenti parte dell’Unione europea, o meglio dei Paesi della cosiddetta area euro.

Inoltre, proseguire con una politica monetaria fortemente restrittiva, può rappresentare un forte ostacolo alla crescita economica dei Paesi europei, crescita che è già rallentata considerevolmente e che potrebbe tramutarsi in una vera e propria recessione.

I sostenitori, nell’ambito della Bce, di una politica monetaria fortemente restrittiva, la giustificano con la necessità di contrastare l’inflazione che, nei mesi passati, era fortemente aumentata.

Ma occorre ribadire che in Europa, diversamente dagli Stati Uniti d’America, l’inflazione è dovuta soprattutto ad un notevole aumento dei costi, è appunto un’inflazione da costi, non un’inflazione da domanda, nei confronti della quale una politica monetaria restrittiva è scarsamente efficace.

E occorre rilevare, poi, che in Europa, negli ultimi periodi, l’inflazione si sta attenuando e che, anche per questo motivo, sarebbe stato necessario o non aumentare di nuovo i tassi di interesse o aumentarli in misura minore.

Pertanto mi sembra opportuno concludere che, nell’ultima riunione del proprio Consiglio, la Bce ha sbagliato di nuovo.

Spero quindi che, quanto prima, la Bce muti la natura della politica monetaria che persegue.

Diversamente si produrrebbero effetti negativi di vario genere che devono essere assolutamente evitati.

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