Perchè aumenterà ancora il prezzo dell’elettricità

I prezzi delle bollette per l’elettricità sono già aumentati e molto probabilmente aumenteranno, in misura ancora più considerevole, nel periodo invernale, soprattutto in Italia ma anche nel resto dell’Europa. Infatti la situazione del nostro Paese è più preoccupante di quella che contraddistingue altri Paesi.

I motivi alla base di questi aumenti dei prezzi energetici li spiega molto bene Davide Tabarelli, in un articolo pubblicato da “Il Sole 24 ore”, presidente e fondatore, dal 2006, di Ne-Nomisma Energia, società di ricerca sull’energia e l’ambiente

Infatti secondo Tabarelli da settimane è in corso in Europa una vera e propria crisi energetica, quella del gas e a seguire dell’elettricità.

Gli aumenti dei prezzi inducono a ritenere che durante il prossimo inverno si rischia che non ci sia gas a sufficienza.

Infatti il prezzo del gas ha toccato 55 euro per megawattora, oltre 5 volte la media del 2020.  Questo perché il le quantità disponibili di gas, in Europa, sono insufficienti rispetto alla domanda.

Il prezzo dell’elettricità è al massimo storico di 145 euro per megawattora, contro una media di 42 euro del 2020.

E il gas serve a fare l’elettricità soprattutto in Italia.

Peraltro, la produzione interna europea sarebbe ancora potenzialmente abbondante.

La situazione più eclatante è quella che contraddistingue l’Italia.

Il nostro Paese infatti ha enormi riserve di gas scoperte e pronte ad essere prodotte e che invece rimangono sottoterra.

La nostra produzione sta scendendo a 4 miliardi metri cubi all’anno, quando si potrebbero produrre 20, come avvenne negli anni ’90.

E in Italia, unico caso al mondo, c’è un sistema elettrico dipendente per il 45% dal gas e quest’ultimo viene importato per il 90%.

Non si ha flessibilità nel parco elettrico, non si può, ad esempio, ridurre, per grandi volumi, il gas alle centrali elettriche, perché quasi tutte sono obbligate all’uso del gas e da anni si sono chiuse quelle che potevano usare prodotti petroliferi, mentre quelle a carbone, le poche che avevamo, sono al minimo.

Ma le rinnovabili, il solare e il vento? Quelle che dovrebbero costare meno di 70 euro per megawattora?

Contano ancora troppo poco, il 16% della nostra produzione elettrica, non si riescono a realizzare e causano problemi alle reti.

Quello che, quindi, sta avvenendo in Italia è un forte incremento delle importazioni di elettricità dall’estero: nei primi 7 mesi del 2021 sono aumentate del 55% e hanno soddisfatto il 14% dei nostri consumi, tutte quantità che provengono dalla vicina Francia che, negli ultimi mesi, ha ripreso a far marciare a pieno ritmo le sue 56 centrali nucleari.

E, per il prossimo inverno, possiamo solo tenere le dita incrociate, conclude Davide Tabarelli.

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